giovedì 29 maggio 2008

Pubblico ed industria Mediale

In questi giorni ho dato un’occhiata ad alcuni profili MySpace. Innanzitutto ho notato che su questo network (come nella vita reale) molti utenti scrivono alla voce “Televisione”, ovvero le preferenze per i programmi, che non fruiscono questo Medium, anzi alcuni arrivano a definirlo schifoso. Di contro, però, sempre su MySpace possiamo incontrare molti artisti, come musicisti, attori di cinema (magari alternativo) oppure di teatro, i quali a ragione si lamentano del fatto che persone qualsiasi si piazzino dentro la Casa del Grande Fratello diventando così una sorta di star, mentre loro sono costretti a faticare, senza ottenere un meritato riscontro. Questo mi ha fatto ricordare le eterne polemiche che la gente faceva (aizzata anche da programmi come Striscia la Notizia) quando si scopriva che un concorrente ufficialmente anonimo di un qualche Reality o di altro programma a premi era, al contrario, una persona che già in passato aveva riempito le redazioni con i propri provini. Della serie: più non è addetto ai lavori e meglio è. CONTINUA

mercoledì 28 maggio 2008

Equitalia: metodo di riscossione feudale

È comune modo di pensare che "gli Italiani" non vogliano pagare le tasse. Che costoro ("Gli Italiani") pretendano dei servizi gratuiti da parte dello "Stato" (Sembra che si stia parlando di antichi miti Greci), ma senza sborsare un soldo... Fermi tutti: le tasse vengono pagate. Il luogo comune dell'Italiano-Evasore-Fiscale è allo stesso livello di quando si dice che non esista più la mezza stagione.

Se un operaio di fabbrica versa il 35% di tasse non possiamo dire che ci sia evasione fiscale da parte degli "Italiani". Se un operaio edile versa circa il 50% del lordo della sua busta paga mensile, mi sembra che di tasse se ne paghino abbastanza. Senza contare la nuova moda della p.IVA che fa sborsare fino al 55% più varie ed eventuali. A queste percentuali, degne dei mezzadri del Re, dobbiamo aggiungere tutta un'altra serie di gabelle, fra cui immondizia, ICI (almeno fino a ora, poi si vedrà), Irpef ecc. Comincia ad essere necessario che non solo i governanti e il Fisco, ma anche i giornalisti e tutta quella parte di opinione pubblica che parla per slogan, si rendano finalmente conto che un operaio non può versare percentuali di contributi degne di Mediaset. CONTINUA

martedì 27 maggio 2008

Formazione: Manca sempre qualcosa

Qualche tempo fa sono stata ad un colloquio in un ufficio stampa, a Roma, per uno stage. Il direttore mi fa accomodare e comincia a chiedermi che titolo di studio avessi; rispondo che sono laureata in Scienze della Comunicazione e quello ribatte con una smorfia. Dove sta il problema? Chi pensa al solito pregiudizio nei confronti di questa facoltà, questa volta è fuori strada.
Il direttore dell’ufficio stampa mi spiega che ha avuto problemi con tutti gli iscritti all’università, almeno sulla piazza Romana. Sociologia, Scienze della Comunicazione o Lettere: non pare che ci sia troppa differenza, in quanto veramente in pochi sono in grado di lavorare in un ufficio stampa. Direte voi: “all’inizio è normale!”, stessa cosa che ho detto io infatti. Il problema non è “l’inizio”, il problema è semplicemente che all’interno delle università Romane non pare che vengano organizzati laboratori in grado di insegnare qualche cosa ai laureandi e di conseguenza ai laureati. CONTINUA

lunedì 26 maggio 2008

Politica: Quando proprio non si vuole capire.

Cosa succede? Succede che la “politica” è diventata una sorta di entità a sé stante, come fosse un animale strano. Definiamo “Casta” chi si dedica alla politica, e si cerca di sottolineare la distanza fra questa e tutto quello che ne resta “fuori”. D’altro canto, però, viene definito “qualunquista” chi ha un approccio negativo nei confronti di un qualcosa teoricamente atto ad amministrare la “cosa pubblica” (termine ritornato ultimamente in auge). CONTINUA

venerdì 23 maggio 2008

Direttiva Equitalia su Rateazione: limiti e pericoli

La procedura ufficiale per la rateazione del debito INPS è espressa nella direttiva di Equitalia spa a firma del suo amministratore delegato, Attilio Befera, con data 13 Maggio 2008 (DSR/NC/2008/017). La rateazione potrà essere concessa solo in caso di dimostrata “temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica”. Viene da domandarsi, nel caso di situazione di difficoltà “permanente”, se tale divisione in rate sia ancora garantita.

Nel documento, il quale è stato redatto a causa delle molte richieste di rateazione pervenute, si legge espressamente che la divisione in rate verrà stabilita, innanzitutto, secondo due classi di debito: per debiti inferiori ai 5000 euro (le rate non potranno essere più di 36) e per debiti superiori ai 5000 euro (le rate potranno arrivare fino a un massimo di 72). CONTINUA

Draghi esonerato dalla trasparenza

Nell’Ottobre 2007 Mario Draghi aveva detto, durante una lezione a Torino, che “Occorre che il reddito torni a crescere in modo stabile”. È evidente che in quel momento si stesse riferendo alla sua situazione reddituale, decisamente scarsina… Il “povero” Draghi, infatti dichiara unicamente un imponibile da fabbricati di 162 euro, di cui, ovviamente, ha pagato delle tasse proporzionate di 24 euro (io lo avrei esentato…). CONTINUA

venerdì 9 maggio 2008

Pubblicazione dei Redditi in Rete: Cosa nasconde di fatto?

ADUSBEF, in riferimento alla pubblicazione dei redditi in Rete, afferma e ribadisce che è necessario che l’Italia si doti di un sistema informativo efficace: ci deve essere dunque sì trasparenza circa i redditi dei cittadini, ma sempre nella tutela dei dati sensibili degli utenti. Questo significherebbe, all’atto pratico, che per poter consultare i redditi dei cittadini dovrebbe essere necessario identificarsi o autenticarsi (come, in effetti, si è sempre fatto fino a prima dell’avvento del mezzo telematico). ADUSBEF e Federconsumatori, poi, chiedono esplicitamente un incontro con il Garante della Privacy e con la fantomatica Agenzia delle Entrate al fine di stabilire un percorso efficace per la tutela sia dei dati personali, che della trasparenza.

Noi della Delegazione, intanto, siamo andati a cercare questi benedetti redditi online degli italiani. Alcune persone ci hanno scritto e detto che era vergognoso che il dentista o il carrozziere dichiarassero meno soldi rispetto al tenore di vita che potevano permettersi. Allora ci siamo domandati: possibile mai che “grosso guadagno”= “evasione fiscale”? CONTINUA

sabato 3 maggio 2008

Autority deboli e senza poteri?

Quanto è avvenuto circa la diffusione delle dichiarazione dei redditi dell’anno 2005 da parte della Agenzia delle Entrate è sintomo di una debolezza che non può più andare avanti. Si è detto che i Sindacati debbano essere rinforzati, si è detto che i Ministeri debbano addirittura aumentare, ma dei poteri delle Authority si parla sempre troppo poco.

Nei fatti chi riesce sempre a risultare onnipotente, sono gli Istituti di Credito e, come è evidente, l’Agenzia delle Entrate (ed ultimamente possiamo vedere anche la nuova star del momento, cioèEquitalia) ed altre strutture libere di agire manipolando il denaro delle utenze. CONTINUA